Educazione Finanziaria e Libertà Economica per le Donne – Una Visione Innovativa

 

 

Abbiamo avuto il piacere di conoscere Cristina Perciaccante, durante una nostra serata clienti dedicata a Lecce e abbiamo deciso di intervistarla e riportare la sua esperienza preziosa per chi vuole avvicinarsi al concetto di libertà finanziaria.

Cristina dal 2016 è Educatore Finanziario e Formatore certificato AIEF e nel 2014 fonda a Milano la sua società “Potereconomico.com” dove trasmette la propria esperienza a tutte le persone che vogliono seguire il suo percorso verso la libertà finanziaria.

 

 

Abbiamo da poco svolto un evento LinkedIn dedicato alla figura della Donna nel mondo finanziario a 360 gradi e sono emersi diversi spunti di riflessione su come ancora oggi sia un punto debole la gestione del denaro e la consapevolezza della loro longevità.

 

Dalla tua esperienza, le donne oggi hanno un’adeguata educazione economica attraverso la quale possono permettersi di raggiungere la libertà finanziaria tanto desiderata?

 

Per quella che è la mia esperienza, maturata a contatto con donne diverse per ceto economico- sociale, età, istruzione e nazionalità, purtroppo devo dire che l’educazione economica è qualcosa che le donne ancora non hanno e proprio per questo non sono in grado di raggiungere la libertà finanziaria.

Con questo non voglio dire che, invece, gli uomini siano tutti istruiti finanziariamente, tutt’altro. Pero, per le donne, oltre alla mancanza di istruzione finanziaria, entrano in gioco altri elementi che le tengono lontane dall’argomento, elementi che non colpiscono gli uomini.

Parlo, per esempio, di retaggi storici: fino ad una cinquantina di anni fa, per noi  donne parlare di denaro era volgare. Di retaggi culturali: la donna non lavorava e sposarsi era l’unica scelta possibile, diventando, di fatto, totalmente dipendente dal marito.

Questo fa si che le donne, ancora oggi, probabilmente non siano in grado di negoziare benefit e compensi, pianifichino il loro futuro, ricerchino una promozione o si sentano a loro agio prendendo decisioni finanziarie.

Eppure il mondo delle donne di oggi è cambiato rispetto a quello delle loro madri e delle loro nonne, hanno raggiunto l’indipendenza economica e hanno anche imparato che non sempre il Principe Azzurro arriva, o che, se anche arrivasse, la favola potrebbe non essere “per tutta la vita”.  

Ciò comporta che il 90% delle donne avrà la responsabilità esclusiva delle proprie finanze nell’arco della propria vita. Il 79% non lo ha nemmeno pianificato.

 

 

Quali sono le principali sfide che le donne affrontano quando si tratta di prendere decisioni finanziarie importanti? Vi è una consapevolezza corretta riguardo alla gestione delle proprie finanza? Ritieni che vi sia un’adeguata educazione economica- finanziaria?

 

 

Prima di parlare delle sfide vorrei accennare alla realtà nella quale ci troviamo. In 5 anni di scuole elementari, 3 di medie, 5 di superiori e 5 di università, nessuno segue mai nemmeno un’ora di educazione finanziaria. Ci si ritrova “grandi” senza sapere realmente cos’è il denaro e lo si tratta come lo si è visto trattare in famiglia. Quindi molto spesso continueremo a commettere gli errori dei nostri genitori dando per scontato che ciò sia normale. Ma, mentre gli uomini si lanciano negli investimenti (spesso senza avere la più pallida idea di cosa stiano realmente facendo), le donne ne sono impaurite. Si trincerano dietro a scuse del tipo: “non fa per me”, “non sono capace” o “non ho tempo”.

Si spaventano perché chi propone loro gli investimenti usa un gergo che non è loro familiare, non capiscono che nemmeno gli uomini sono capaci, lo fanno solo da più tempo. Sono spaventate, come è giusto che sia, perché non hanno dimestichezza con l’argomento, e questo le porta ad una vera e propria chiusura nei confronti della gestione delle proprie finanze. Non ci si pensa, ci si affida al fato, si spera. E, a volte, il risveglio è davvero terrificante.

 

Dal punto di vista di un consulente finanziario, quali errori vengono spesso commessi quando si gestiscono clienti investitrici come te?

Credo non ci si possa approcciare alla donna che vuole investire trattandola come si tratta con un uomo. A differenza degli uomini, per esempio, le donne sono propense ad investire in modo conservativo o a non investire affatto, risparmiano meno, hanno carriere più corte o “a singhiozzo”, sono naturalmente propense a prendersi cura degli altri e si chiudono a riccio se non si sentono capite.

Per contro, se comprese nelle loro debolezze, le donne sono delle ottime investitrici. Magari non delle speculatrici, ma delle ottime “cassettiste”.

Quello che è certo è che bisogna affrontare al più presto il tema dell’educazione finanziaria affinché le donne possano interagire con i consulenti senza trincerarsi dietro alle proprie paure. Per contro sono convinta che anche per il consulente, trovarsi di fronte ad una donna preparata sarebbe un valido stimolo a svolgere meglio il proprio lavoro, senza doversi chiedere cosa è andato storto con quella cliente.